L’iter diagnostico per una accurata e corretta determinazione della causa dell’infertilità è talvolta molto articolato e può richiedere anche la realizzazione di numerosi indagini a dipendenza del sospetto diagnostico posto dal ginecologo, della gravità e complessità dei casi .

  • Tampone vaginale e uretrale: è una indagini che consente di effettuare la ricerca di microrganismi che causano infezioni in grado di provocare infertilità.
  • Pap Test: è un tipo di indagine che consente, in maniera semplice ed indolore di porre diagnosi di displasia delle cellule epiteliali, di evidenziare la presenza di agenti responsabili di infezioni quali trichomonas, o candida albicans, di osservare modifiche della morfologia cellulare compatibili con la presenza di infezioni virali da HPV riconosciuto come responsabile tanto della displasia che del cancro della cervice. Si effettua prelevando mediante una spatola di legno o plastica le cellule epiteliali dalla cervice uterina che vengono strisciate su vetrino, fissate e quindi colorate per procedere all’osservazione al microscopio.Il metodo più sensibile per lo screening del carcinoma cervicale è, a tutt’oggi, rappresentato dal ThinPrep Pap: ovvero il PAP test su strato sottile. In questo caso le cellule epiteliali prelevate vengono mescolate in un flacone contenente un liquido conservante anziché essere strisciate su un vetrino. Il flacone viene immesso in un apposito strumento che allestisce il campione eliminando le cellule infiammatorie, i batteri e il sangue e trasferisce le cellule su un vetrino formando un unico strato cellulare. Il test così concepito aumenta la sensibilità della diagnosi precoce; e consente, inoltre, di eseguire ulteriori approfondimenti diagnostici dallo stesso campione.
  • Duo-Pap: La ricerca del virus HPV è più efficientemente effettuata con il test denominato Duo Pap che unisce la maggiore precisione del Thin Prep alla ricerca ed eventuale tipizzazione del virus HPV. Questo tipo di indagine non solo consente di verificare la presenza o meno del virus, ma anche di conoscere esattamente il rischio oncogeno associato. Va praticato al 15° giorno del ciclo, quando la carica virale è maggiore e può essere determinata più facilmente.
  • Esame Colposcopico: Si tratta di un' indagine diagnostica di II livello che si associa alla visita ginecologica e consiste nel visionare a forte ingrandimento i genitali femminili esterni, la mucosa vaginale ed il collo uterino servendosi di un particolare microscopio: il colposcopio. L'esame è indolore, non è invasivo né traumatico, non richiede anestesia. E' un esame importante per valutare la presenza o meno di infiammazione batterica, fungica, o virale, e per individuare la presenza di lesioni sospette “ pre-cancerose o neoplastiche”.
  • Ecografia trans-addominale: Indagine strumentale non invasiva da associarsi alla visita ginecologica. Permette di visualizzare la morfologia degli organi pelvici (utero, tube, ovaie, vescica), per valutare l’eventuale presenza di patologie. Si esegue a vescica piena utilizzando una piccola sonda che viene appoggiata sull'addome della paziente e mossa in tutte le direzioni; onde sonore ad alta frequenza (ultrasuoni) vengono inviate all'interno della parte inferiore dell'addome da dove vengono riflesse tornando indietro. Gli echi di ritorno sono analizzati al computer e consentono di ottenere una immagine completa degli organi in esame.
  • Ecografia trans-vaginale: E’ un tipo di ecografia che si esegue a vescica vuota, inserendo una sottile sonda in vagina posizionandola a livello dei fornici per visualizzare la cervice, l'utero, le ovaie, e la pelvi in generale. Grazie alla maggior vicinanza e al contatto con gli organi interni questo tipo di ecografia ha una maggiore accuratezza diagnostica sia in ginecologia, che in ostetricia. Fornisce informazioni precise sul benessere degli organi pelvici e permette uno studio della funzionalità dell’apparato ginecologico in termini di fisiologia, permettendo di discriminare situazioni disfunzionali o patologiche sia benigne che potenzialmente maligne. E’ pertanto il tipo di indagine più indicata per visualizzare la presenza o meno di cisti, fibromi e malformazioni uterine, o di neoformazioni a carico degli organi della pelvi, consente, inoltre, di evidenziare presenza di ascessi o di raccolta di liquido a livello tubarico condizione responsabili di infertilità. Le nuove tecnologie al momento disponibili consentono, inoltre, di utilizzare sonde in grado di generare immagini tridimensionali con un potere di risoluzione piuttosto elevato.
  • La Dopplerflussimetria, consente di effettuare lo studio della vascolarizzazione uterina, elemento fondamentale per conoscere le capacità gestazionali della paziente, importante nei casi di sterilità e/o poliabortività. In presenza di neoformazioni le caratteristiche della irrorazione sanguigna possono essere indicative della natura della lesione e può aiutare a predirne la velocità di crescita.
  • Sonoisterosalpingografia un esame ecografico che utilizza gli ultrasuoni. Un catetere viene introdotto attraverso il canale cervicale e grazie ad un palloncino posto alla sua estremità viene fissato. Il catetere ha la funzione di consentire la perfusione nell' utero e nelle salpingi di una soluzione fisiologica sterile che funziona come mezzo di contrasto. La soluzione fisiologica distende la cavità uterina e consente di evidenziare delle irregolarità uterine interne quali i miomi sotto-mucosi, polipi e sinechie. La sonda ecografica, d’altro canto, evidenzia la fuoriuscita o meno di liquido dalle tube permettendo di escludere o meno la presenza di ostruzione tubarica. Per una corretta valutazione della superficie interna dell’utero è necessario eseguire tale indagine nei giorni immediatamente successivi la fine del flusso mestruale.
  • Monitoraggio ecografico dell’ovulazione: consiste nel controllo ecografico della crescita del follicolo fino al momento dell’ovulazione. Le ecografie iniziano dal 7-8°giorno del flusso e vanno ripetute ad intervalli di 24-36 ore fino al momento in cui raggiunge il diametro di 19-20mm. Tale monitoraggio ha una duplice funzione: verificare se avviene o no l'ovulazione, ma anche aumentare le probabilità di un concepimento consentendo alla coppia di avere rapporti sessuali mirati in corrispondenza del periodo dell'ovulazione. Le ecografie possono essere accompagnate da dosaggi ormonali dell'estradiolo (prima dell'ovulazione) e del progesterone (dopo l'ovulazione).
  • L’estradiolo è l’ormone più importante da monitorizzare viene prodotto dalle ovaie ed in minima parte dalla corteccia surrenale. Aumenta progressivamente nella prima fase del ciclo mestruale stimolando l’ovulazione. La valutazione dei livelli di estradiolo consente di inquadrare la condizione di amenorrea (mancanza di ciclo mestruale) e di diagnosticare una insufficienza ovarica. Un aumento dei livelli di estradiolo rispetto ai valori di normalità può essere suggestivo di alcuni tipi di tumori dell’ovaio, o può essere dovuto ad alcuni trattamenti contraccettivi. Valori al di sotto di quelli attesi possono indicare insufficienza ovarica, essere causa di sindrome dell’ovaio policistico, irsutismo, o insufficienza ipofisaria.
  • Il dosaggio dell’Ormone Follicolo Stimolante (FSH) nella donna consente di diagnosticare l’amenorrea, l’infertilità o l’insufficienza ovarica (ipogonadismo). Un aumento dei valori di FSH osservato nella donna rispetto a quelli di riferimento sono indicativi di amenorrea da ipogonadismo (insufficienza ovarica), menopausa precoce. Una diminuzione dei livelli dell’ormone si associano ad amenorrea da insufficienza ipofisaria e policistosi ovarica.
  • L’Ormone Luteinizzante (LH) presenta un andamento ciclico durante il ciclo mestruale con aumento al momento dell’ovulazione. Le variazioni patologiche dei livelli di LH sono in direzione di un aumento nel caso di ovaio policistico, menopausa precoce, insufficienza ovarica primitiva congenita (sindrome di Turner, sindrome di Morris) e di neoplasie. Sono, invece, in direzione di una diminuzione dei livelli in caso di insufficienza ipofisaria, amenorrea, infertilità per mancanza di ovulazione, alterazioni neuroipotalamiche
  • Il Progesterone è un ormone prodotto dalle ovaie durante la fase secretoria del ciclo mestruale e dalla placenta durante la gravidanza, svolge funzione di preparazione dell’utero per l’annidamento dell’embrione, e delle ghiandole mammarie all’allattamento. L’aumento dei valori di progesterone possono essere associati a deficit degli enzimi del metabolismo degli ormoni steroidei (rara malattia ereditaria). Diminuzione dei valori di progesterone possono essere legati a insufficienza luteale responsabile di infertilità o aborti ripetuti, insufficienza ovarica, iperandrogenia, Iperprolattinemia, insufficiente secrezione dell’ormone follicolo-stimolante.
  • La Prolattina è un ormone prodotto e secreto con funzione di stimolare e mantenere la lattazione. La valutazione dei livelli di questo ormone è opportuna nei casi di assenza di ciclo mestruale (amenorrea), di infertilità, di galattorrea e di alcuni adenomi. A tale scopo è necessario effettuare un prelievo venoso che non deve avvenire immediatamente dopo un pasto. L’aumento dei valori di prolattina possono essere associati a adenoma ipofisario-secernente (tumore dell’ipofisi), persistenza di amenorrea e galattorrea dopo il parto, assunzione di farmaci particolari quali neurolettici, antiemetici, antistaminici, antidepressivi e litio, estrogeni ed estro-progestinici La diminuzione dei valori di prolattina possono essere legati all’assunzione di farmaci dopaminergici e corticosteroidi.
  • Isteroscopia: procedura che consente di osservare l’interno dell’utero, mediante uno strumento costituito essenzialmente da un tubo rigido che prende il nome di isteroscopio. L’isteroscopio è dotato di fibre ottiche attraverso le quali viaggia la luce e di una telecamera collegata all’ottica che consente di avere una immagine dell’utero su un monitor. E’ possibile in questo modo valutare il canale cervicale (ampiezza, caratteristiche dell’epitelio) la cavità uterina e qualora necessario praticare prelievo bioptico o trattare in maniera efficace numerose patologie ginecologiche. E’ una tecnica indicata in caso di iperplasia endometriale, di polipi endometriali, di piccoli miomi sottomucosi, di aderenze intrauterine (sinechie) o malformazioni uterine, queste ultime particolarmente importanti in caso di infertilità.
  • Insufflazione tubarica: esame abbastanza semplice, non invasivo che offre una valutazione soggettiva della pervietà tubarica. Si introduce un piccolo sondino nel canale cervicale attraverso il quale si fa passare dell'anidride carbonica medicale a bassa pressione. Lo scopo di tale procedura è valutare se il gas passa attraverso le tube, ed eventualmente di liberarle per quanto possibile dal muco presente.
  • Isterosalpingografia(ISG): metodica che prevede l’iniezione di un mezzo di contrasto radiopaco all’interno dell’utero. Le radiografie che seguono tale fase, consentono di visualizzare il decorso all’interno della cavità uterina e di evidenziare la forma della cavità uterina e di rivelare la pervietà tubarica. La presenza, infatti, di una alterazione morfologica uterina o di una occlusione tubarica può essere evidenziate come una “impossibilità di riempimento” o come mancata progressione del mezzo di contrasto nel tratto riproduttivo. Malgrado questo, tale indagine non consente di effettuare valutazioni in merito alla funzionalità tubarica; è possibile infatti, che le tube siano pervie, ma non presentino la capacità di aspirare e sospingere la cellula uovo fino al luogo d'incontro con gli spermatozoi. Un' alterata funzionalità vibratile delle tube può talvolta condurre ad una permanenza dell'embrione in via di sviluppo, nella tuba e quindi ad una gravidanza extrauterina, condizione che se non diagnosticata in tempo, può avere esito infausto per la paziente.
  • Laparoscopia: E’ una metodica chirurgica mini-invasiva che consente di inserire nell’addome della paziente, per mezzo di una piccola incisione peri-ombelicale, il laparoscopio. Questo strumento è dotato di fibre ottiche per convogliare la luce sugli organi e di un sistema di lenti di ingrandimento. Il laparoscopio raccoglie le immagini dell’addome della paziente, e grazie ad una telecamera le visualizza su un monitor ad alta definizione. In tal modo sono evidenziate tutte le anomalie strutturali dell'utero, la presenza di endometriosi e di aderenze peri-tubariche; e quando necessario si procede all'intervento chirurgico riparatore.

  • Test per la ricerca di infezioni: E' corretto effettuare una serie di test per evidenziare la presenza di eventuali infezioni a trasmissione sessuale: ricerca della Chlamydia, del Mycoplasma, del Gonococco, del Toxoplasma, etc.

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